lunedì 21 aprile 2008

Italiani antica gente

Non è un paese per giovani. A differenza del paese di Cormac McCarthy (nonché ultimo film dei fratelli Coen) l'Italia va pazza per i vecchi. E gli ascolti del sabato sera lo dimostrano: da una parte La Corrida e dall'altra il programma della Clerici Ti lascio una canzone, quello dove cantano ragazzi dalle fattezze adulte che sembrano tanti nani cresciuti improvvisamente. Alternative che se fossimo al ristorante si tradurrebbero in: minestrina vegetale e zuppetta alle patate. 'Na botta de vita per le papille gustative, insomma. Eppure, ma guarda la novità, gli italiani si siedono volentieri davanti al loro totem e sembra che se la godano anche, rapiti dal maestro Pregadio da una parte, o dal suo clone, e dall'altra dai questi bambinetti mascherati da adulti che a guardarli bene, sformati dalla crescita adolescenziale, fanno anche un po' impressione. Ed ecco il punto: l'Italia è un paese non di vecchi ma per vecchi. Motivo per cui i veri giovani sono spazzati via dalla tv. Un altro esempio? Beatrice Borromeo che da Santoro si occupa di giovani. Peccato che lo faccia come se fosse la loro zia. Che anche in questo caso mica si capisce il perché. Le sue domande e le sue curiosità hanno delle mechès grigiastre che neppure la tinta Grecian 2000 riuscirebbe a togliere. Stuzzica gli ospiti con argomentazioni che sembrano rubate da qualche ospizio, dove è (sicuramente) stata a fare volontariato. Perché questi sono i giovani che piacciono alla tv: quelli che si dedicano alle opere di bene, i fenomeni da baraccone da sbattere in una casa chiusa munita di telecamere, o cantantucoli e ballerucoli di periferia. Per gli altri c'è solo spazio nei rave deve si muore per una pasticca o in qualche servizio di Lucignolo sulle notti maledette consumate in coda in attesa di entrare alla discoteca Hollywood di Milano. Pensa un po' che trasgressione. Per non parlare della signora Balivo nata nel 1980 quando aveva già 28 anni. Più o meno.Che infatti si è guadagnata la prima serata nei prossimi sabato sera. Evviva. Buona camicia a tutti

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Parto dal fondo per dire che leggendo il cognome "Balivo" ho avuto una strana associazione di idee: Maria Concetta La Rosa, alias Maria Monsè. Una poco più che trentenne che dimostra più anni perfino di Jane Fonda (probabilmente lei non usa Age Re-perfect) e che sembra cotonarsi i capelli con una mistura di acqua e colla vinilica (sarà appassionata di Art Attak?). Sta di fatto che questa Balivo me la vedo più come inviata di Cucuzza che in prima serata a promuovere qualche spettacolo annoiante e per vecchi. Potrebbe fare pelo e contropelo alla meravigliosa Silvana imitata dalla Cortellesi.
La Borromeo è invece l'unica persona sulla terra in grado di dare la notizia dello sbarco degli alieni con lo stesso tono in cui pronuncierebbe le temperature minime e massime di Aosta. E sì che ha anche lì Travaglio da cui potrebbe prendere esempio, ma niente, il nulla, peggio della Death Valley. Non mi sa tanto di volontariato in ospizio quanto invece di addetta alle fotocopie in un piccolo centro sociale occupato abusivamente. Vuoi che un giorno le sia caduta una fotocopia e l'abbia raccolta Santoro? Può essere andata così...
Hai ragione quando parli del targhet geriatrico della televisione... Non c'è canale che proponga programmi costruiti sul targhet di una fantomatica spettatrice media: la donna di mezza età, con un po' di celluite che anziché qualche buon libro ha sul tavolino del salotto una pila di Novella 2-3-4000. I mariti, e gli uomini in genere contano poco a tal fine. In un mare di culi e tette non si capisce perché la tv si ostini a proporli quando la maggiorparte del pubblico spettatore è appurato sia di genere femminile. Qualcuno potrebbe spiegare loro che se mettessero dei bei ragazzi ovunque come fa la ORF (televisione austriaca) potrebbero aumentare di gran lunga le loro entrate? E, parlando di ragazzi, non può che venire alla mente quell'orripilante trasmissione che è Lucignolo (Bellavita o non...) dove ti fanno credere che la vera estate sia solo a Formentera, che l'unica discoteca sia solo il Pineta di Milano Marittima e che l'intera vita di un essere umano si svolga tra i navigli e la riviera romagnola. Per non parlare del fatto che a distanza di decenni campano ancora con i servizi della Canalis e Bobo Vieri (saranno tornati assieme?).
"Ti lascio una canzone" (che ho intravisto per meno di 10 minuti) è l'evoluzione di "Piccoli fans" (che siano proprio i bambini di allora?) e credo sia stata un'idea per accontentare i figli dei dipendenti RAI magari perché a Natale non hanno ricevuto il panettone. Tutta una cosa in famiglia di emeriti sconosciuti. Fatta sicuramente più per alimentare l'orgoglio dei genitori che il piacere del pubblico a casa... (pagherei per vedere il dietro alle quinte del programma con i vari papà e mamma che dicono: "ma che bravo è il figlio mio...","pensi che cantava persino a 2 mesi quando era nella culla..."). Sta di fatto che questa boiata della RAI cadrà prestissimo nell'oblio a far compagnia a molte altre serate.
Quello invece preoccupante è "La Corrida" dove effettivamente ti chiedi se i concorrenti siano stati messi sul palco in modo coercitivo o non. Insomma, difronte a certe esibizioni ti domandi se il saltimbanco di turno abbia una famiglia o degli amici a casa e se questi abbiano fatto qualcosa per farlo desistere davanti ad uno sputtanamento nazionale. Ma l'italiano/a medio ha sempre pronto un completo spezzato con manica corta ed una camicettina di strass da mettere se mamma tv chiama all'appello. Sicché, sputtanamento o non, si va solo per poter ritornare e dire: "sono stato in tv". Ho degli amici che venderebbero la propria madre nel suk di Agadir pur di fare una comparsata in tv. E questo la racconta lunga...

Franco

Anonimo ha detto...

Mio dio la Balivo quanto è odiosa? e quel programma, festa italiana, vogliamo parlarne??? che schifo miei cari

Anonimo ha detto...

....cambia questo post...facci un piacere. non si lascia un post moribondo 2 settimane, è accanimento terapeutico.