giovedì 24 gennaio 2008

La Fico che piace

Non so se il ragionamento che segue sarà chiaro. Ci provo. Leggo sul sondaggio del Tgcom dedicato a chi sarà il vincitore della nuova originale edizione del Grande Fratello (quando lo trasformeranno in una città perché non lo trasferiscono nei Caraibi e ci fanno un'edizione unica con l'Isola e così finisce anche la storia dei due cult reality?) che ai primi posti ci sono per la sezione uomini Roberto Mercandalli (45% delle preferenze) e per le donne Raffaella Fico (30%) a detta di Alfonso Signorini, che lui notoriamente di donne se ne intende: "bellissima, complimenti agli autori per le selezioni", come se al Grande Fratello non ci fossero mai state bellezze simili. Mah.. Dicevo, Mercandalli e Fico: l'italietta dei buoni sentimenti, dell'acqua santa e della giarrettiera che indossano solo le mignotte (sorelle e madri escluse), si dimostra tale anche in questa occasione scegliendo la gnocca e la macchietta. Come in un film con Totò e la Pampanini o in un titolo d'avanspettacolo. Come da sempre. All' italiano medio piace il Mercandalli che è da prendere a cartellate sui denti e così forse gli si raddrizzano e la Fico che ha tutto il suo cv presente, passato e futuro scritto nel cognome. Di altro mi sa è difficile ricavare. Ma è giovane e crescerà. Deduco che altro non gli può crescere visto che mi sembra già ben messa. E con questo chiudo il capitolo Gf, per ora.
Nel pomeriggio mi imbatto nel programma condotto da Caterina Balivo, Festa Italiana su RaiUno. Il momento è clou: tra le grinfie della gatta intervistatrice c'è nonno Nino D'Angelo. A fare da scenografia una cosa talmente improponibile che spero per il futuro di questa nazione sia stata una boutade momentanea degli autori e non una scena fissa. Mi riferisco al camino finto tipo quello che trovi nelle casi inglesi, con tanto di ceppo acceso (da fare impallidire quelli di Carducci) e frondante vaso di fiori messo a modi rampicanti sul muro posticcio che divide i due (intervistato e intervistante) dal pubblico. Il tutto su una nuance di colori che va dal rosa pallido al pallido rosa. Una botta di vita, per capirci. Il tutto per dire cosa? Che se diamo un'occhiata alla televisione di qualche decennio fa le scelte che si facevano, e parlo di quattro pezzi di legno di una scenografia e un casting per un reality, erano più azzardate. Persino le scene di Medicine a confronto firmate (come il programma, le musiche, i vestiti delle del pubblico, il pubblico stesso, il catering e credo anche il trucco e parrucco) da Daniela Rosati qualche lustro fa su Retequattro sembrano disegnate da Frank O. Ghery. Buona camicia a tutti

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Guarda che "a detta" si scrive senza acca.

Extension ha detto...

ops... (grazie)
a.

Anonimo ha detto...

quando finalmente chiuderanno il GF e l'Isola e tutti i reality e quasi tutti i programmi di prima serata... tirerò i fuochi d'artificio!!