lunedì 11 aprile 2011

Movimento

A casa, Tutti a casa. Un, due, tre, stella! Cominciamo da qui. Affidiamoci al gioco. "Un, due, tre, stella! è un gioco da bambini tradizionale. Si gioca in gruppo. Tutti i bambini tranne uno (quello che "sta sotto") si allineano a un'uguale distanza da un muro. Il bambino che "sta sotto" si appoggia al muro, dando le spalle agli altri, e conta ad alta voce "uno, due, tre, stella!", per poi voltarsi di scatto. Mentre il giocatore che sta sotto è girato, gli altri possono avvicinarsi; quando quello si volta di scatto, però, devono essere immobili. Se il giocatore che sta sotto percepisce il movimento di un giocatore (per esempio nel caso questo non sia riuscito ad acquistare una posizione di equilibrio in tempo), quest'ultimo deve retrocedere fino al punto di partenza. Vince chi....".
Procediamo esattamente così: davanti al muro ci mettiamo un bambinetto esperto in materia. Preso a caso e improvvisamente. Per evitare che si falsifichino atti di nascita, Dna e impronte digitali. Sulla fila in fondo la masnada di politici che ci governa. Poi si parte: "Un, due, tre stella! Lei con la pronuncia zoppa invece di inseguire il congiuntivo, segua il gioco. Si è mosso, a casa". "Un, due, tre, stella! Ei, lei con la pappagorgia e il ragionamento che non capisco, non faccia il furbo non può pensare di stare in equilibrio su un piede, per altro, sospeso nel vuoto. A casa". "Un, due, tre stella! Vecchio signore con la giacca abbondante e la maglietta aderente, invece di guardare la concorrente che si sta scaldando, cerchi di stare rigido. A casa". Ignorando, l'innocente fanciullo che il signore in questione rigido ci sta fin troppo, a quanto pare. Ingenuità a parte del piccoletto, l'importante è che il gioco vada avanti. Pazienza se poi chi si salverà avrà come unica dote la capacità di non essersi fatto beccare in movimento. L'importante è che si decida una regola per stabilire chi è dentro e chi è fuori. Fuori da ogni cosa: a cominciare dal parlamento. Visto che le regole dettate dal buonsenso sugli italiani non hanno presa. Onestà? Lealtà? Rispetto? Concetti non pervenuti. Anche se poi fra qualche giorno avremo un nuovo santo in cielo. Pazienza, qui da noi tutto è relativo. Proprio tutto. Quando anche Olindo e Rosa verranno liberati perché in effetti "quello che hanno fatto è stata tutta una montatura mediatica, i giudici in fondo sono tutti snob e se la prendono con la povera gente", capiremo che ci resta solo l'Un, due, tre, stella! per venirne fuori. Certo, dobbiamo anche qui deciderci velocemente, prima che qualcuno metta mano alla fisica. "Il moto in fisica è un cambiamento di posizione di un corpo in relazione al tempo, misurato da uno specifico osservatore e da un determinato sistema di riferimento". A pensarci bene troppe variabili. Anche Un, due, tre stella! potrebbe non portarci da nessuna parte. Sento già un accento veneto che difende il vecchio signore: "Scusi bambino, ma considerando che il moto di riferimento non è legato direttamente a colui che si muove ma a colui che viene mosso, quindi all'utilizzatore finale del movimento stesso, come può affermare con certezza che è lui che si mosso?". E' la fine. Buona camicia a tutti...

1 commento:

Unknown ha detto...

come sempre..ironia e
intelligenza