lunedì 25 luglio 2011

L'isola senza eroi


Annientati dalle regole. Annichiliti dall’etica. Paralizzati dalla fiducia. Impossibile per noi che di regole, etica e fiducia siamo assolutamente estranei immaginare una simile mattanza: 86 persone spazzate via da un cecchino travestito da poliziotto che non ha trovato nessuno capace istintivamente di fermarlo. Un isolotto minuto, un giulivo manipolo composto da 560 ragazzi lì a parlare di convivenza tra etnie, buon maniere verso tutto e tutti , trasformato per 30 minuti circa in un inferno di pallottole e grida, sangue e tonfi, fughe e messaggi tremanti che hanno trovato la loro pace sulle pagine di Facebook e Twitter. Per fare quello l’istinto l’hanno avuto, per dirigersi verso il folle e fermare la sua lucida follia no. Nessuno. Nessuno, almeno sembra, ha tentato eroicamente di aggredire il cristiano fondamentalista, nessuno, almeno sembra, è stato colpito da quel pugno allo stomaco che ti fa agire d’istinto, che trasforma la tua paura in incoscienza, la tua razionalità in furia, la tua ragione in due occhi iniettati di sangue che chiedono al cielo altro sangue. Nessuno. Lì da quelle parti al Nord la rabbia non esiste, la furia quando c’è può solo indirizzarsi verso un vademecum pieno di regole che la placano prima che esploda, l’istinto animale quello della sopravvivenza è sedato da anni di pensierini felici, ingabbiato in moti altruistici che hanno svilito, troppo svilito, la natura mediocre dell’animale uomo. Va bene tutto, ma permettere ad uno squilibrato, solo e accecato da un risentimento verso il mondo, di far fuori 86 persone, no. Non si può permettere, non deve essere permesso, non ha senso. A costo di sacrificare la propria vita. Ci sarà pur stato tra quei 560 ragazzi un pazzo più pazzo di lui inferocito dal dolore che non ce l’ha fatta a fuggire senza prima tentare di farsi giustizia con le proprie mani.? Qualcuno desideroso di riscattare la sua trasparenza e dimostrare al mondo di esistere anche attraverso il suo unico ed ultimo gesto? Qualcuno cresciuto a pane e supereroi che al primo sparo si è sentito in grado di volare? A quanto sembra no. A quanto sembra ce n’era solo uno contro 560. Uno da solo che fa per cento mila. L’ha anche scritto da qualche parte. A quanto pare da quelle parti al Nord gli angoli non esistono, il buio è una penombra, le fiamme timidi falò circondati da buoni sentimenti e chitarre canterine che uniscono cuori ed emozioni. Al sud, purtroppo per molti aspetti, gli angoli sono lame che azzoppano, il buio è una notte infinita senza né luna né stelle, le fiamme montagne di fuoco che ti risucchiano. Per sopravvivere devi avere un istinto veloce come una gazzella. Altrimenti sei fottuto per sempre. Deve muoverti prima. Devi annusare il pericolo per evitarlo o vincerlo. E quell'istinto da lì arriva: dal fuoco che ti circonda, dal cielo senza stelle sopra di te, dagli angoli le cui punte sono lame taglienti. Permettere ad un uomo solo, in un'isola minuta, di ammazzare con un fucile, una pistola e poco più, 86 persone non è ammissibile. E’ un record che fa male non solo a chi non c’è più, ma a quelli che al mostro sono sopravvissuti. E quindi un po’ a tutti noi. Buona camicia a tutti.

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