venerdì 2 novembre 2012

Oggi sono Adolf


"Sono un tedesco. Vivo nell'Assia in un paese chiamato Feldatal. Sono un grande lavoratore, faccio il boscaiolo, credo nella Germania come stato forte e sano, e mi piace essere informato. Per questo leggo tutti i giorni un quotidiano. Sono sportivo, mi piace il calcio, tifo Bayern Munchen. Ho 55 anni, sono sposato, ho due figli e da poco sono un nonno felice. Ecco qualcuno può spiegarmi che succede in Italia? Come può una regione come la Sicilia, che sprofonda sempre più a sud, avere un nuovo governatore di sinistra e gay? Ma fino a poco tempo fa, il vostro amato premier non sparava barzellette maschiliste e omofobe ogni due per due? Grazie. Adolf Bauer"

Oggi chiamate Adolf. Oggi ho voglia di non capire, stufo di troppe spiegazioni che mi arrivano da ogni parte, di troppe analisi che mi portano a nulla perché sono tutte giuste, di chiacchiere infinite raccontate da chi il potere criticato non vuole perdere. Stufo di baggianate cieche che non leggono i numeri e di cifre iper vedenti che non raccontano la realtà. Oggi sono Adolf, il crucco cresciuto a disciplina e patate che non riesce proprio a capire come sia possibile, nella terra della coppola, della femmina, e della cupola, eleggere un presidente gay. No, non ce la faccio proprio a capire come la regione  italiana della misoginia e del luogo comune abbia a capo un tizio che preferisce fare sesso con qualcuno con gli stessi suoi attributi, piuttosto che con una femmina altrui. Magari anche minorenne. Oggi mi sento Adolf e non ce la faccio a capire. Non riesco proprio. In Italia un giorno si preferisce l'uomo con il toupet arancione e il doppiopetto blu, malato di topa, ed un altro un uomo che l'unica cosa che può fare alle "tope" è rubargli la tinta. Tope, in questo caso intese come donne. In Italia, tanto nessuna femmina si offende. Almeno finché non lo decide il maschio che ha accanto. Oggi mi trasformo in Adolf e per un po' ci voglio rimanere. Finché qualcuno, con calma, con parole sue, senza confondermi mi dimostra che c'è qualcosa che non va, ma che, nello stesso tempo, funziona benissimo in questo Paese sfinente. Qualcuno che mi spieghi che la trama del film è un'altra e non la mia. Qualcuno che, forse, mi riporti in Italia. Quella vera, palpitante, viva. L'importante che a farlo non sia una femmina. Non ce la farei... Buona camicia a tutti, Adolf. 

2 commenti:

ant ha detto...

siamo alle solite, tentare di far apparire una vergogna quel che è normale da millenni. Evidentemente persone come Adolf (cazzo gliene fregherà poi ad un boscaiolo tedesco della sicilia..) fanno riferimento alle percentuali, più etero meno gay, quindi dovrebbe vincere sempre la maggioranza. Ma abbiamo anche la chiesa, che vorrebbe che tutti fornicassero solo per procreare, ben sapendo che il 100% dei propri fedeli tromba anche per godere, maledetti insani peccatori.
Io invece non comprendo il termine abusato "tolleranza" quando utilizzato a prezzemolo per difendere i gay. Ma devi "tollerare" chi, cosa? il tuo cervello forse.
La puzza puoi tollerare, i cani che abbaiano la notte, i bambini che schiamazzano mentre tu dormi, i muratori che usano il martello pneumatico vicino alle tue finestre, ma che diamine c'entrano i gay con la tolleranza? è un termine che accostato ai gay è come dire "io tollero posate e bicchieri", non ha senso.

penaepanico ha detto...

...buonasera Ant...